Come avrete notato in questa fase, sia sul sito della nostra palestra:

www.naturopostura.it

sia sul sito del nostro agriturismo:

www.agrisport.it

sto scrivendo articoli sul blog per cercare di fare informazione sulle piccole, ma sostanziali differenze…

Non è paura che il covid mi possa costringere a breve a fare altro, piuttosto è la mia solita, ostinata voglia di far capire le cose…

ginnastica

Proprio l’altro giorno con il mio amico Tito Pozzoli (il nuovo Direttore Tecnico della Nazionale Giovanile di Arrampicata e fresco autore del “Manuale di Tecnica di Arrampicata” edito da “Calzetti Mariucci”che ovviamente vi consiglio!) con cui spesso, nel corso di una lunga amicizia nata nel lontano ’87 all’ISEF, mi piace parlare dei diversi aspetti della nostra professione, facevo una riflessione/quesito: quanti dei tuoi clienti della palestra in cui lavori (Tito è anche istruttore fitness e docente shatsu) sanno riconoscere le “piccole, ma sostanziali differenze in merito a quello che insegni?” La sua risposta, che coincide con la mia: “credo una percentuale minima, ripeti per anni gli stessi concetti, fai le stesse correzioni, spieghi ostinatamente i principi fondamentali e ti accorgi sempre che in troppi non hanno ancora capito…”

Perchè questo?

Le cause sono molteplici e sicuramente non sono riconducibili ad un’incapacità cognitiva, mi guardo bene dal dirlo! Piuttosto le sintetizzerei come segue:

  • L’educazione fisica ha da sempre un’importanza molto marginale rispetto ad altre materie scolastiche, quindi storicamente è qualcosa che interrompe le materie importanti permettendoti di rilassare il cervello…facendo ginnastica non è necessario pensare, si fa, ci si rilassa mentalmente, si segue un insegnante pedissequamente, quasi senza considerare se ci fa fare gesti motori “pericolosi”, l’importante è divertirsi…Non ho mai ben capito perchè a scuola si deve imparare a leggere, a scrivere e a far di conto, ma non è necessario imparare i fondamenti per preservare ad esempio un buona condizione di salute! La differenza di considerazione sociale è fondamentale!
  • Il sistema medico solitamente non riceve informazioni precise su cosa sia bene consigliare a livello di ginnastica preventiva, la cosiddetta chinesiterapia, che è tutt’ora un termine molto vago, per cui non sa assolutamente la differenza fra i protocolli tipici del fisioterapista (molto più legato al sistema terapeutico) ed il chinesiologo (molto più legato al sistema preventivo). Il medico solitamente consiglia genericamente, perchè non conosce le differenze, alcune metodologie che ormai da anni sono consolidate, tipo il Pilates, magari anche lo yoga, consiglia un professionista del movimento piuttosto che un altro, ma in realtà potrebbe darti anche indicazioni motorie, e non di rado l’ho verificato, completamente sbagliate…la differenza in questo caso è la sua affidabilità per il paziente. Più il medico è ritenuto depositario della verità più incide sulle scelte del paziente…
  • La fisioterapia, in particolare terapeutica, è riconosciuta dal Sistema Sanitario Nazionale che permette di pagare un ticket per goderne le prestazioni, con un notevole risparmio e un costante aumento di considerazione per un concetto che fa molto la differenza: lo stato mi permette di curarmi!
    Io vorrei tanto che lo Stato mi permettesse anche di preservarmi, accreditando alla bistrattata ginnastica preventiva del chinesiologo i suoi meriti e, perchè no, gli sgravi fiscali! Ribadisco che non ce l’ho assolutamente con i fisioterapisti, con cui collaboro volentieri (quando accettano la mia competenza!), ma con un sistema che fa troppo poco per PREVENIRE.
  • L’insegnante/istruttore di ginnastica è ancora per molti identificato come uno che ti deve far muovere, possibilmente sudare e farti sentire male ai muscoli il giorno dopo, ma quando tenta di spiegarti perchè ti fa fare un esercizio piuttosto di un altro sta perdendo tempo…bisogna muoversi e basta! Il medico deve parlare e spiegarti e se non lo fa, e dopo 10 minuti di visita e 200 euro di parcella non sei soddisfatto, va abbastanza bene lo stesso, perchè tutti dicono comunque che è molto bravo… L’istruttore è meglio che parli poco, lui è bravo quando ha un fisico tonico e fa esercizi tosti che il giorno dopo ti fanno sentire che hai lavorato! La differenza è quella del ruolo professionalmente e storicamente riconosciuto…
  • Il cambiamento dovuto ad un trattamento “passivo”, se eseguito da un bravo professionista, è immediato, subito mi passa il mal di schiena o il male al collo o un qualsiasi dolore acuto. Allo stesso modo la percezione della sua bravura è immediata, se mi passa è bravo…Per l’insegnante di educazione fisica il discorso cambia molto, il suo lavoro esige un trattamento “attivo” in cui il soggetto è protagonista principale e deve metterci molto del suo. In questo caso i tempi si allungano e la percezione della bravura molto dipende dalla motivazione del cliente al cambiamento degli schemi di movimento e delle posture. Tutto molto più difficile: la differenza è tra imparare a pescare e comprare il pesce!

In sintesi, quindi, se io, Tito e tanti colleghi, dopo aver sudato anni nei vari luoghi di allenamento, su montagne di libri, e girato l’Italia e non solo per aggiornarsi, non riusciamo a far capire le differenze a molti dei nostri clienti, probabilmente qualcosa non quadra nel sistema “educazione fisica!”

esercizi naturopostura

Io ho inventato la NATUROPOSTURA® e va bene… certo che va bene se vado ben a vedere: posso, grazie ai suoi concetti, coltivare 7 ettari di uliveto, fare ogni anno decine di mq di muretti a secco, spaccare, manipolare, rigirare tonnellate di pietre, tronchi e produrre sforzi fisici che avrebbero, senza la Naturopostura, compromesso irrimediabilmente il mio fisico. I miei compaesani e molti amici mi considerano un “pazzo”per la mia capacità di produrre sforzi ritenuti “eccessivi” per tempi molto lunghi…ma questa è la differenza tra una condizione di PRESUNTA NORMALITA’ ed una condizione di REALE NORMALITA’.

Cosa vuol dire questo: ACCREDITIAMO AL NOSTRO FISICO E ALLE SUE CAPACITA’ RIGENERATIVE UN POTENZIALE DECISAMENTE INFERIORE A QUELLO EFFETTIVAMENTE RAGGIUNGIBILE!
Naturopostura vuol dire quindi aver saputo captare le piccole, ma sostanziali differenze tra un movimento X e un movimento Y, tra una respirazione C e una respirazione D, tra un potenziamento ed un allungamento, tra la tempistica giusta e quella sbagliata per fare una flessione o un’estensione, tra una “consapevolezza che diventa bellezza” e una ripetizione imitativa di un gesto qualunque che equipara il tuo corpo ad una macchina senza una logica e senza un’anima…

Il covid mi ha fatto pensare molto alle persone che in questi 30 anni hanno sudato con me, lavorato con me, parlato con me, condiviso con me la fatica di far capire le differenze…con tanti ho sicuramente fallito, non ho saputo farli arrivare alla soglia della loro mente per prendere concreto contatto col loro corpo…un disastro di cui mi sono sentito responsabile per anni, cercando la soluzione. Non l’ho ancora trovata, come dice mia moglie “tu lotti contro i mulini a vento!”…

ma io continuo a lottare, sempre…e mi basta anche solo un Luca che finalmente sta dritto, o un’Alessia che è cresciuta in Naturopostura e si muove sempre correttamente e da grande vuol fare Scienze Motorie per insegnarla anche lei, per ridarmi quell’entusiasmo che mi appartiene e mi dice: “provaci ancora Ale!”

LE DIFFERENZE CI SONO, BRAVO CHI LE TROVA!!!