Dopo le necessarie premesse evidenziate nella prima parte di questo blog tento ora di focalizzare l’attenzione su una serie di punti che ritengo fondamentali per rinnovare l’educazione fisica oggi:

  • Occorre formare sotto il profilo posturale anche i tecnici delle Federazioni sportive che sanno molte cose sotto il profilo tecnico tattico riferito allo sport di competenza, ma attualmente scarsissime competenze posturali. Un’omogenizzazione di linea operativa in tal senso, tra il lavoro a scuola e quello nello sport extrascolastico, otterrebbe risultati decisamente superiori a quelli attuali: i ragazzi, tranne rare eccezioni, fanno sport senza curare le azioni motorie fondamentali di quel famoso BAMBINO. In soldoni non sanno respirare correttamente, non sanno quando e come attivare i “fantastici 4 mantenendo la posizione “neutra” della colonna, non sanno fare allungamento muscolare, spesso sostituito da un inutile “potenziamento” che quasi sempre aumenta le asimmetria ed il gap tra muscoli agonisti ed antagonisti.

postura

Non continuiamo a pensare che solo perchè uno ha una laurea o un titolo che comunque accrediti la possibilità di insegnare (vedi tecnici delle Federazioni sportive ecc.) sia in grado di farlo!

  • E’ necessario e assolutamente auspicabile che le competenze dei medici, dei fisioterapisti, di noi chinesiologi e di tutte le figure deputate ad operare nel campo del benessere psico-fisico possano realmente avere la possibilità di confrontarsi, integrarsi e non ostacolarsi, evidenziando le reciproche competenze nell’interesse vero del paziente. Troppo spesso un’ aleggiante presunzione di categoria ci fa fare e dire “troppo”. Impariamo tutti a restare nei nostri confini e fare bene il nostro. Non temiamo di essere meno bravi se mandiamo da un bravo operatore/collega un possibile cliente su cui oggettivamente riteniamo di non saper intervenire con le necessarie conoscenze…io stesso ho peccato più volte di presunzione!

 

Ci vuole più umiltà, ma occorre anche più coraggio nell’esporsi, perchè il vero cambiamento si ottiene collaborando e assumendosi le responsabilità di una situazione sempre più preoccupante, ma non ineluttabile. Pensiamo ai nostri ragazzi e non molliamo di fronte a quello che ci pare ormai normalità, ma non lo è…mia figlia Marta è “dritta”, posturalmente  corretta, è cresciuta in Naturopostura e nel periodo del cambiamento ha accolto i miei stimoli a non abbandonare gli schemi corretti di movimento. Mio figlio Riccardo,  ora ventenne, ha ricevuto gli stessi stimoli ma ha mantenuto solo in parte una postura adeguata, ed il suo  cambiamento posturale ha determinato un graduale cambiamento morfologico, non importante ma evidente, causa di frequenti tensioni nella muscolatura cervico dorsale.

Mi devo sentire responsabile o far finta di niente?   Credo nessuna delle 2 ipotesi…io ho insegnato a lui come a Marta, lui ha deciso e ne paga le conseguenze! Certo però  non posso mollarlo, soprattutto lui che ama la terra ed è destinato a lavori molto pesanti che, come ho già detto, possono risultare terribilmente usuranti o incredibilmente allenanti!!! Il dolore sta portando Riccardo ad una nuova scelta: ricominciare il percorso che ha abbandonato 10-15 anni fa e ritornare in NATUROPOSTURA oppure soccombere alla presunta normalità che detta regole diverse e fuorvianti.

Continuo  a ripeterlo fino  a quando avrò fiato:

  • non è normale avere mal di schiena a 12 anni, ma non lo dovrebbe essere neppure a 50, perchè io non l’ho mai avuto e chi mi conosce sa che non passo il tempo in mezzo alla campagna a pettinare le bambole!
  • Non è normale che il 60% dei bambini di 3° elementare, rispondendo ad una domanda semplice: “secondo voi, vi verrà il mal di schiena?” mi dicano senza esitare “SI”!
  • Non è normale che si prescriva un farmaco antinfiammatorio ad un ragazzo (ma nemmeno ad un adulto…) che ha mal di schiena senza indirizzarlo contestualmente verso un “vero programma preventivo”!
  • Non è normale preoccuparsi della postura dei nostri ragazzi e dei loro “inestetismi” (perchè molti genitori li definiscono tali), senza minimamente riflettere sulle cause effettive e sulle future conseguenze!

 

NON E’ NORMALE AVERE MAL DI SCHIENA!   I nostri ragazzi devono capirlo, ma non possono essere lasciati soli in un mare di storie dell’orrore che li spaventano e li rendono incapaci di scelte consapevoli!!!